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domenica 21 agosto 2016

Il futuro del turismo in Sicilia

di Michelangelo La Rocca
 

Sembra che la crisi internazionale causata dall’imperversare del terrorismo jihadista possa rilanciare il ruolo turistico della Sicilia, la bellissima e grande isola al centro del mediterraneo, ponte ideale tra l’Europa ed il Continente Nero.
Par di capire, infatti, che tantissimi turisti che hanno grandi remore e fortissimi timori a passare le vacanze in alcuni paesi del Nord Africa guardino con un certo interesse all’isola siciliana: è singolare come a volte da contingenze estremamente negative possono nascere delle grandi opportunità!
Alcuni dati della corrente stagione turistica sembrano dare credito a questa incoraggiante ipotesi, d’altra parte c’è da dire che la Sicilia ha (meglio avrebbe) tutte le carte in regola per diventare la perla turistica del Mediterraneo.
Le ha prima di tutto per la sua millenaria storia, poche terre possono vantare l’alternarsi nei secoli di tantissime civiltà diverse (dai Sicani agli Elimi, dai Siculi ai Fenici, dai Greci ai Romani, dai Bizantini agli Arabi, dai Normanni agli Spagnoli) delle quali ancora oggi si possono ammirare ricchissime testimonianze.
Le ha per la strategica posizione che la porta ad essere il ponte tra il Continente Europeo e quello Africano e tra la civiltà Occidentale e quella Orientale.
Le ha per la sua arte, la sua cultura, la sua archeologia, i suoi paesaggi, il suo mare, le sue isole, i sui vulcani (l’Etna soprattutto), il suo sole.

Quante Regioni in Italia o altrove possono vantare città ricche di arte come Palermo, Catania, Agrigento, Siracusa e Ragusa per limitarci a citare le più importanti?

Che dire della perla dello Ionio, la splendida Taormina, un vero mito internazionale con il suo Teatro Antico, la sua magica posizione dalla quale domina il suo bellissimo mare?
Come trascurare la perla del Tirreno, la magnifica Cefalù, la bella tra le belle, con il suo incantevole Duomo?
Come si fa a non parlare della mitica Erice che sembra un borgo medievale della Toscana trapiantato in Sicilia che dall’alto dei suoi 751 metri regala al fortunato turista dei panorami mozzafiato?
E la magica Valle dei templi ad Agrigento?
La più grande testimonianza culturale lasciata dai Greci in Sicilia, meta di turisti che arrivano da tutte le parti del mondo che giustamente è stata proclamata dall’Unesco patrimonio dell’Umanità?

Quante altre Regioni possono vantare l’arte barocca che c’è nella magica Ibla o nella splendida Noto che con la ricostruzione della cattedrale di San Nicolò, il più grande esempio di barocco siciliano, sembra rinata?
Inviando queste cartoline da alcuni dei centri più belli dell’Isola si fa sicuramente torto a tante altre realtà turistiche emergenti e di sicuro avvenire:
la splendida Sciacca che regala ai suoi visitatori tramonti mozzafiato (ad es. quello di Capo S. Marco), la capitale del cuscus, San Vito lo Capo col suo splendido mare e la sua magnifica spiaggia, la riserva dello Zingaro nella vicina Scopello, le saline di Trapani e dintorni.

Veramente unica è la bellezza degli arcipelaghi che circondano la Sicilia:
a partire dalle incantevoli Eolie (Lipari, Vulcano, Panarea, Salina, Alicudi, Filicudi), le magiche Egadi (Favignana, Marettimo, Lèvanzo per citare solo le maggiori), le splendide Pelagie (Lampedusa, Linosa e Lampione), Ustica e Pantelleria.
Lampedusa merita una menzione speciale:
perché, oltre che essere isola incantevole per le sue bellezze naturali, è ammirevole e commovente per il suo fraterno spirito di accoglienza: se ci fosse un premio Nobel per l’accoglienza Lampedusa non avrebbe rivali!

Non si può parlare delle allettanti prospettive della Sicilia senza accennare alla sua gastronomia, ai suoi vini delle sue dodici rinomate strade del vino.
In Sicilia, come in nessun’altra Regione d’Italia, il cibo è veramente cultura e vera categoria dello spirito, potendo contare sui frutti della sua terra che profumano di sole (quanta dolcezza sotto le spine dei fichi d’India!), su una eccellentissima pasticceria a base di mandorlo e pistacchio e su vini di altissima qualità.
 
La Sicilia è bellissima, magnifica ma potrebbe diventare addirittura paradisiaca se solo avesse una classe dirigente degna di questo nome.
La situazione della viabilità è disastrosa, con cantieri interminabili e sempre aperti, gallerie non illuminate, manto stradale dissestato. Provate a percorrere le strade che da Enna portano ad Agrigento ed avrete modo di constatare come le nostre considerazioni siano tutt’altro che esagerate.
Mancano linee ferroviarie degne di un Paese civile e moderno.
Per non parlare poi del disastro ambientale creato da una dissennata gestione della raccolta e dello smaltimento dei rifiuti.
Piange il cuore a vedere cumuli di rifiuti maleodoranti sotto il feroce caldo agostano lungo le strade di bellissimi centri siciliani a partire dal capoluogo palermitano.
La Sicilia ha bisogno di essere governata e governata bene: duole dirlo, ma oggi non lo è.
Con un’altra classe dirigente la Sicilia non avrebbe avuto bisogno della paura creata dal terrorismo jihadista per aumentare le presenze turistiche sul suo territorio.
Ha tutto, veramente tutto, per potere diventare un polo di attrazione turistica di sicuro valore internazionale, diamole l’unica cosa che le manca: un Governo degno di questo nome!

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