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sabato 28 giugno 2014

Il Ramadhan (visto dal mondo cristiano)

Inizia, per il mondo musulmano, il mese di digiuno, uno dei cardini della religione; colgo l’occasione di questo spazio per porgere ai fratelli musulmani gli auguri per l’inizio del Ramadhan 1435, che in moltissimi onoreranno, anche se potrebbero sentirsi esonerati, trovandosi lontani dalla loro terra, ripromettendosi di recuperare quando dovessero ritrovarsi nella condizione più favorevole.

Auguri, ovviamente a titolo personale, ma sarebbe bello che altri ritenessero opportuno associarsi.

"Ramadhan" è il nome del nono mese lunare del calendario musulmano.

Si tratta di uno dei cinque pilastri della religione musulmana, che concretizza la visione verticale della religiosità (rapporto esclusivo dell’uomo con Dio) e orizzontale (rapporto solidale fra gli uomini).

Durante questo mese i musulmani, da circa un'ora e un quarto prima del sorgere del sole fino al suo tramonto, si astengono dal bere, dal mangiare e da qualsiasi relazione sessuale. E' dunque un mese di rottura, rispetto alla vita quotidiana, che mira al risveglio della spiritualità ed alla coscienza della presenza di Dio.

E’ la volontà, da parte del musulmano, di prendere le distanze dal mondo per avvicinarsi al Creatore dei mondi. Questa dimensione spirituale è fondamentale, è l'espressione intima della verticalità della fede, cioè della dimensione che regola il rapporto fra l’uomo e Dio. Ma la dimensione orizzontale si presenta come il complemento indispensabile poiché colui che digiuna entra in una sorta di comunione con gli altri uomini, ma, principalmente, con i poveri e i bisognosi della terra. Senza bere, senza mangiare, l’uomo è incoraggiato a dare, a condividere ed a partecipare alla vita comunitaria.

La privazione del corpo segna la rinascita e la rigenerazione dell'energia spirituale, perché tale privazione si coniuga con l’esigenza di ripristinare rapporti sociali interrotti, screzi fatti o subiti, in un sentimento di pacificazione interiore che riavvicina le famiglie e i gruppi alla luce della solidarietà umana e sociale. L’aspetto religioso si fonde così con l’aspetto sociale, per questo il ramadhan va inteso come l’espressione della verticalità della fede. Tutto però dipende dal più importante pilastro dell’Islam, e cioè la Professione di Fede, che unisce tutti gli altri pilastri: la carità, la preghiera e il pellegrinaggio alla Mecca. Non esiste digiuno senza la professione di fede, come non esisterebbero gli altri pilastri se non compresi nell’unico disegno divino che trova, nella professione di Fede, la più alta manifestazione.

Nel nostro mondo occidentale e nelle Chiese cristiane, il digiuno e l'astinenza dalla carne, che era di regola tutti i venerdì e durante tutta la Quaresima, cioè quaranta giorni, sono stati praticamente abbandonati. Nel mondo protestante questa prescrizione si mantiene astratta e non fa parte di quelle obbligatorie. Tra i cattolici restano solo due giorni di digiuno all'anno, ma un giorno di digiuno per un cattolico significa semplicemente limitarsi ad un pasto e due spuntini. Non si tratta assolutamente di astenersi da alimenti e bevande per tutto l'arco della giornata.

La pratica islamica è certo stupefacente per noi cristiani. Costituisce una testimonianza di fede singolare. Non c'è alcuna confessione al di fuori dell'Islam che manifesti in modo così forte la sua fede in questa occasione.

Rosario Amico Roxas


venerdì 13 giugno 2014

Il bambino che ha mangiato i comunisti


L’attuale silenzio del pregiudicato Berlusconi ha un chiaro significato da sintetizzare con l’evidenza del declino irreversibile e la mancanza di argomenti con i quali ha sempre accusato “gli altri” dei suoi insuccessi: colpa dei traditori Fini, Casini e Alfano; colpa della magistratura di sinistra politicizzata; colpa della Corte di Cassazione con i componenti comunisti maggioritari; colpa del Presidente della Repubblica identificato come “uno di loro”; colpa degli elettori che non capiscono la sua grande dimensione politica.

Togliendo a Berlusconi gli argomenti che lo hanno sostenuto, Renzi è riuscito a tacitare Berlusconi, costringendolo all’angolo in attesa di un salvifico e improbabile “gong”.
M a per proseguire nella sua opera di rinnovamento, Renzi ha bisogno di unificare la presidenza del consiglio con la segreteria del PD, liberandosi della necessità matematica di dialogare con il pregiudicato Berlusconi, facendolo ulteriormente risorgere dalle sue ceneri.

Fin qui, pur con i "distinguo" d'obbligo, sembra proprio che Renzi stia riuscendo a vanificare le diarree verbali di Berlusconi, togliendogli l'argomento che lo supportava: l'anticomunismo..

Berlusconi ha basato l’intera sua linea politica, imposta al suo partito, contro i comunisti, resuscitando una ideologia sconfitta dalla storia; B. è arrivato a confermare che i comunisti cinesi “mangiano i bambini”, previa sbollentatura. Un metodo che si è confermato perdente nei fatti non realizzando nulla quando era in maggioranza e proseguendo nel nulla dall’opposizione.

Cosa è successo nella politica italiana tale da smontare il leitmotiv dei comunisti che mangiano i bambini ?

E’ successo, molto semplicemente, che è venuto fuori un bambino “che ha mangiato i comunisti”, invertendo l'ordine dei fattori, che, in questo caso, ha cambiato il prodotto, vanificando gli sforzi di Berlusconi e del suo cerchio magico e dimostrando che il pericolo comunista non esiste , ove fosse ancora esistito, essendo finiti i comunisti negli ingranaggi distruttivi della rottamazione, del “bambino che se li è mangiati”.

Rosario Amico Roxas