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giovedì 24 settembre 2015

E pur (non) si muove

Di Michelangelo La Rocca

Sono appena ritornato dalla mia breve vacanza in Sicilia e, come ogni anno quando ritorno dall’Isola natia, il mio pensiero corre alla magistrale imitazione di Romano Prodi fatta dal geniale Corrado Guzzanti: il Prodi che non si muove, che sta fermo come un semaforo!

Anche la Sicilia mi appare immobile nel tempo, sempre uguale e con nessuna voglia di cambiare.

Ero sotto l’ombrellone nella magica baia di Tindari, davanti allo splendido e magnifico scenario delle isole Eolie, e pensavo allo strano destino di questa terra sventurata, così bella, così splendida eppure affidata a mani a tanto maldestre e sciagurate.

Queste riflessioni vengono in mente pensando al contrasto tra l’incommensurabile valore storico, artistico ed ambientale di questa Terra ed il disvalore assoluto della classe di dirigente chiamata a governare tale patrimonio.

Da un parte la Valle dei Templi, Segesta, Selinunte, Ortigia, Erice, San Vito lo Capo, Monreale, Lampedusa, Pantelleria, Ibla, Noto ed il resto, tutto l’incredibile resto.

Dall’altra Crocetta, Tutino, Faraone ed il resto, tutto l’assurdo resto.

C’è da restare allibiti davanti all’ ineffabile cinismo con cui il destino ha potuto, saputo e voluto mettere insieme due simili realtà.

Ma tant’è, questo ci tocca!

Ho provato in questi pochi giorni a seguire le dinamiche politiche siciliane e non sono riuscito a capirci nulla, al confronto l’italico trasformismo appare lineare e trasparente!

La questione Crocetta- Borsellino appare inconcepibile, pirandelliana.

Eppure Crocetta si era presentato come uomo del cambiamento, aveva acceso tante illusioni. Ricordo ancora ora che studenti siciliani partirono da Torino per andare a votare per lui con la speranza di contribuire in tal modo all’arrivo di una Primavera siciliana.

Tanto grande era stata illusione, quanto grandissima è ora la delusione. Nulla di quello che si era sperato si sta realizzando. Persino quella che sembrava una vera e convinta vocazione antimafia dell’attuale Presidente Crocetta sfuma davanti ad incredibili dubbi che speriamo vengano al più presto chiariti.

Davanti ad una siffatta situazione la ragione si arrende, l’intelligenza si ritrae, non riesce a capire, si rifiuta di capire!

La disgraziata Isola appare in ginocchio e chi dovrebbe aiutarla ad alzarsi la spinge ancora di più verso terra.

Le immagini viste sulla raccolta rifiuti a Palermo non sono dissimili da quelle di Napoli, con la differenza che di Napoli si parla, l’opinione pubblica nazionale è informata, di Palermo no!

La raccolta differenziata a Palermo e Catania raggiunge percentuali dimezzate rispetto a Napoli che, come è noto, non rappresenta certo un modello virtuoso!

Che dire poi della situazione ferroviaria e viaria? Meglio non parlarne, parlano in modo inequivoco i viadotti ed i ponti crollati!

Solo per dare un’idea della situazione basta questo dato: in treno per percorrere una distanza di poco superiore a 300 Km ho impiegato quasi sei ore ed ho preso due treni ed un pulman sostitutivo!

C’è un futuro per la Sicilia? C’è un futuro per i Siciliani?

In questo momento è difficile pensarlo ed è quasi impossibile essere ottimisti.

Una cosa, però, è certa: con l’attuale classe dirigente sicuramente no!

Ed il guaio peggiore è che all’orizzonte, neanche in lontananza, si intravede una nuova classe dirigente capace di scalzarla per prendere il suo posto.

A Napoli dicono che “ha da passà a nuttata”, in Sicilia la nottata appare lunga, lunghissima, sembra scura, scurissima e non si intravede l’alba, nessuna alba: ma c’è qualcuno che almeno la cerca?